22 febbraio 2018

"Ingegneri, società e territorio, parliamone con ...". Pari opportunità: da oltre vent'anni l'Ordine degli ingegneri di Napoli è protagonista.

 

 AVVERTENZA: L'UTILIZZO DI QUESTO TESTO E' LIBERO,

A CONDIZIONE DI CITARE LA FONTE E LE AUTRICI

 

POLITICHE DI GENERE: VENT’ANNI DI IMPEGNO

DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’

DELL'ORDINE DEGLI INGEGNERI DI NAPOLI

1996-2016

 

Etica, deontologia e pari opportunità

 

La questione della parità di genere è una fra le più rilevanti di natura etica e sociale del nostro Paese. E anche gli ingegneri fanno la loro parte su questo versante. Il Codice deontologico, approvato in data 09/04/2014 e la cosiddetta “carta ecoetica” elaborata dal Cni fin dal 2011, rappresentano – per esempio – non solo un segnale forte verso una nuova visione delle professioni basata su eticità e sostenibilità ma anche una svolta per i principi della parità di genere.

La “carta ecoetica” si articola in due parti. La prima, riguardante un corpo di Proposizioni (assunti e principi) a valenza generale che si ritengono di significativa importanza nel delineare una piattaforma etico-culturale atta a costituire un terreno di convergenza sui fondamenti che regolano il vivere collettivo e la res pubblica.

Ciò al fine di dare evidenza al fatto che la Carta intende proiettarsi al di là della sfera dell’ingegneria e assecondare l’ineludibile esigenza dei tempi di coagulare il più vasto consenso e la più estesa condivisione fra altre professioni e altri soggetti pubblici e privati in prima linea impegnati nella definizione di iniziative e di attività nell’ambito della sostenibilità.

La seconda parte riguarda un corpo di proposizioni a valenza più strettamente professionale, atta a delineare e ad esplicitare una visione e un sistema valoriale di orientamento e di ispirazione che il mondo della professione ingegneristica intende onorare ed esaltare, con lo sguardo rivolto alla responsabilità inter-generazionale e alla sostenibilità dello sviluppo, nello svolgimento delle proprie attività e nell’espletamento di ruoli e funzioni.

Il codice deontologico degli ingegneri si sviluppa in 7 capi e 23 articoli e ha come obiettivo quello di garantire il rispetto dei valori di legalità e responsabilità sociale da parte degli iscritti all’albo al fine di tutelare la dignità e il decoro della professione. Infatti l’attività dell’ingegnere è una risorsa che deve essere tutelata e che implica doveri e obblighi nei confronti della collettività e dell’ambiente ed è decisiva per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile per la sicurezza, per il benessere delle persone, per il corretto utilizzo delle risorse e per la qualità della vita.

Le cifre: Napoli in controtendenza

La parità di genere occupa, da sempre, un posto di rilievo tra gli impegni dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, unitamente al riconoscimento del valore della professionalità delle donne. L’Ordine degli Ingegneri di Napoli persegue, da oltre vent'anni, la finalità di promuovere un’incisiva partecipazione delle donne nel mondo dell’economia, nella politica e nella vita pubblica, oltre che nell’ambito professionale di appartenenza.

Secondo i darti riportati dal Centro studi Consiglio nazionale degli Ingegneri, aggiornato al 7 maggio 2015, il totale degli ingegneri iscritti all’albo nazionale è di 237.161, con una percentuale di presenza femminile del 13,7% ovvero circa 32.400 donne ingegneri.

In Campania su un totale di 26.023 ingegneri iscritti all’albo, solo il 10% risulta essere di sesso femminile.

Infine a Napoli, secondo Ordine d’Italia per numero di iscritti dopo Roma, il dato percentuale è molto più basso rispetto alla media nazionale, seppure in lieve aumento rispetto al 2014.

Secondo i dati aggiornati al 30 aprile 2015 risultano infatti iscritti all'Ordine di Napoli 13.248 ingegneri di cui solo l’8,76% donne.

Va sottolineato che, al di là delle cifre, in questi anni si assiste a un ruolo crescente della figura femminile in un mondo come quello delle professioni tecniche storicamente declinato al maschile.

I numeri in aumento e le sempre maggiori responsabilità delle donne ingegnere, non coincidono tuttavia con una raggiunta parità tra i generi: le donne ingegnere in Italia sperimentano in prima linea il gap salariale, e a questa difficoltà va aggiunto il fattore 'maternità a basso tasso di welfare', una condizione che riguarda in Italia oltre 10% delle ingegneri madri, ossia le colleghe libero professioniste.

Si noti che la percentuale di donne che scelgono di svolgere la libera professione è solo del 10% rispetto alle donne ingegneri iscritte all’Ordine, rispetto ad una media nazionale di circa il 20% di liberi professionisti.

Questo dimostra che il sostegno e le garanzie riservate a chi fa questa scelta non sono sufficienti. Le misure di conciliazione lavoro-famiglia per le donne che scelgono di essere libere professioniste sono nettamente inferiori rispetto a quelle proposte per le donne che hanno scelto un lavoro dipendente.

I dati prima esposti emergono dalla relazione presentata lo scorso febbraio, dalla collega Ania Lopez, consigliere nazionale di categoria con delega anche per le pari opportunità, nell’edizione 2015 di “Ingenio al femminile. Storie di donne che lasciano il segno”, evento annuale promosso dal Consiglio Nazionale degli ingegneri con l’obiettivo di valorizzare la figura femminile nel contesto delle professioni tecniche. L’interesse del Cni per la tematica è testimoniato dalle parole del Presidente nazionale Armando Zambrano: “Crediamo che sia fondamentale per la crescita della nostra categoria così come quella di tutto il Paese, il contributo che arriva dalle donne e che, proprio per questo, debba essere incentivata la loro presenza a tutti i gradi e livelli della nostra società”.

 

Gli ostacoli

Nonostante i progressi fatti, che hanno portato la presenza femminile ad aumentare notevolmente in soli dieci anni, le colleghe trovano ancora troppi ostacoli ad entrare nel mercato del lavoro e a conciliare vita privata e professionale. Dovremmo capire, invece, che avere più lavoratrici significa avere più produttività e maggiori chance di sviluppo e progresso per il territorio.

Un paese senza figli è un paese morto: dobbiamo difendere la donna nel suo complesso di lavoratrice e madre. Il Cni promuove la manifestazione "Ingenio al Femminile” per sensibilizzare le coscienze del mondo politico affinché si trovino soluzioni adeguate a sostegno delle donne che lavorano. Il Cni è pronto ad avanzare proposte che migliorino le condizioni delle lavoratrici, siano esse dipendenti che libere professioniste.

Tra le storie di successo delle donne impegnate nella professione ingegneristica e ricordate nella giornata 'Ingenio al femminile' organizzata dal Cni, ci sono quella di Maurizia Bagnato, progetto Women@Bosch, Key Account Manager Gasoline System Bosch; di Valeria Caporaletti, degli acquedotti pugliesi, inventrice della valvola idraulica che porta il suo nome; delle ingegnere meccaniche del “team rosa” Ferrari: tutti esempi significativi di quanto sia forte il valore e il contributo delle donne ingegnere nei luoghi di lavoro.

Come fare per consolidare questi brillanti risultati? Per trasformare l'eccezione in normalità? Pari opportunità significa infatti garantire le condizioni materiali affinché tale parità possa essere un diritto riconosciuto e tutelato e a questo proposito sono illuminanti i dati emersi da una ricerca del Centro studi Cni, dedicata sia al tema della maternità che a quello della paternità, che ha raccolto le risposte di 5.925 ingegneri iscritti all’Albo. Il 28,3% del campione è composto da donne, una rappresentanza significativa delle donne ingegnere italiane.

Il primo aspetto che emerge con forza è il welfare insufficiente. La maternità e l’accudimento dei figli e della famiglia appaiono oggi in prevalenza come una questione che ciascuna lavoratrice deve gestire per proprio conto, con proprie risorse, spesso anche con alcune rinunce per salvaguardare la condizione lavorativa. Parallelamente la crisi economica che il Paese registra dal 2008 influenza la scelta di avere un figlio, in particolare nei confronti di molte giovani coppie, colpite dalla inarrestabile precarietà del mercato del lavoro, anche di quello dell’ingegneria.

Va sottolineato che considerando i dati Almalaurea, risulta evidente che la laurea in ingegneria, tra tutte le lauree italiane, è una di quelle che ancora garantisce un alto livello di richiesta nel mondo del lavoro e di retribuzioni sopra la media. Nonostante l'evidente situazione di crisi occupazionale per i giovani, i laureati in ingegneria sono i secondi (dopo i laureati in medicina) per occupazione a 5 anni di conseguimento del titolo (tasso del 95%) e i penultimi per tasso di disoccupazione (2,9%, mentre in architettura è del 9,6%). A livello di retribuzione media, quella dei laureati in ingegneria dopo 5 anni è la più alta in assoluto (quasi 1.700 euro), più di quella dei medici. 

Maternità: diritto o rischio?

Il 72% delle donne ingegnere divenute madri negli ultimi anni ha indicato di avere usufruito di misure a sostegno e tutela della maternità. Ma allo stesso tempo, più di un quarto della componente femminile del campione non ha usufruito per intero di tali misure, perché non previste o per evitare di allontanarsi troppo a lungo da una posizione lavorativa precaria.

Inoltre, quasi il 22% delle intervistate con figli ha dichiarato di aver dovuto cambiare mansione al rientro dal periodo di congedo per maternità e ben il 45% delle donne ingegnere intervistate ha affermato che avrebbe avuto necessità di condizioni di lavoro e permessi che sono stati, tuttavia, negati.

Il dato che colpisce di più, tuttavia, è che il 53% delle donne ingegnere madri ha indicato che avere avuto uno o più figli ha condizionato negativamente il proprio percorso di carriera.

Maternità e lavoro, da questo punto di vista, appaiono certamente valori positivi che, però, per molte donne possono risultare difficili da conciliare perché il contesto li rende, di fatto, inconciliabili. E il rapporto con gli altri Paesi europei, dove le misure di welfare sono più solide è sconfortante, così come è differente e sensibile il divario tra nord e sud Italia. D’altra parte in Italia l’occupazione femminile è del 46,5% al 2013, ben lontana dall’occupazione femminile in Europa; il picco di tale valore in Europa è in Islanda con più del 75% al 2013 (Fonte Eurostat).

Tra le possibili misure a vantaggio degli ingegneri genitori, uomini e donne, solo il 18% di quelli che svolgono lavoro dipendente afferma di poter usufruire, di lavorare da casa in avvalendosi del cosiddetto “telelavoro” ; il 18% usufruisce di asilo aziendale per i propri figli e soltanto l’1% usufruisce di voucher per baby sitter pagati dall’azienda. La misura di conciliazione lavoro-famiglie più diffusa, di cui gode infatti il l’81,6% degli ingegneri con lavoro dipendente, è la flessibilità di orario in entrata o in uscita. Si tratta di un passo in avanti, ma non è sufficiente.

Un ingegnere su due, gran parte dei quali fra i 25 ed i 35 anni, ha indicato che la precarietà del lavoro oggi condiziona in modo determinante la scelta di diventare genitori e che il 36% ritiene che le modalità con cui è organizzato il lavoro rendono difficile lo svolgimento del ruolo di genitore.

Sono molti i casi di donne ingegnere per le quali la maternità sembra avere determinato, almeno temporaneamente, una sorta di perdita di collegamento con il percorso di lavoro. Questo vale soprattutto per le giovani che risultano libere professioniste che non godono delle stesse tutele delle dipendenti in caso di gravidanza.

Libere professioniste penalizzate

Appare evidente che le difficoltà comuni a tutte, o a gran parte, delle lavoratrici nel nostro Paese, fa emergere la maggiore debolezza della posizione delle libere professioniste rispetto a quella di lavoratrici dipendenti.

La condizione di disagio degli ingegneri liberi professionisti in genere, in quanto privi di tutele sociali, è un dato che, negli ultimi anni, si è riscontrato in molte altre situazioni analizzate anche dal Centro Studi del Cni, ma nel caso delle donne ingegnere – come già accennato - le difficoltà sono accentuate dalla fragilità indotta dal loro ruolo di madri. La precarietà, ma soprattutto la scarsa remuneratività dell'attività professionale, rendono lo scenario ancora più complicato.

In particolare, i redditi dichiarati all’Inarcassa  dimostrano differenze notevoli tra uomini e donne, sia architetti che ingegneri, che la collocazione geografica inasprisce, nel livellamento verso il basso. Nel 2012 la media dei redditi professionali è stata di 33.134 Euro per gli ingegneri (35.120 per gli uomini e 19.470 per le donne) e di 20.505 per gli architetti (uomini 24.181 e donne 14.793). Le donne quindi, pur aumentando il loro peso numerico, continuano ad essere troppo penalizzate sotto il punto di vista del reddito, situazione che continuerà al momento in cui si riceverà l’assegno pensionistico.

Pari opportunità all'ombra del Vesuvio

In questo scenario si introduce l'esperienza fatta a Napoli. Proprio per facilitare l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro fin dal 1996 è stata istituita la Commissione per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, dando vita a innumerevoli iniziative finalizzate alla realizzazione di attività di formazione, informazione, orientamento e tutoraggio per le donne, anche cercando un colloquio costante con le istituzioni, il mondo delle imprese, la politica, le amministrazioni locali, il mondo dell'università, le associazioni di categoria e le altre professioni.

La Commissione per le Pari Opportunità al fine di raggiungere anche l’obiettivo di ampliare la partecipazione delle professioniste alle attività ordinistiche, svolge costantemente un’azione trasversale all'interno della categoria che interseca l’operatività di tutte le commissioni istituite presso l’Ordine nelle quali la presenza femminile è crescente. L’obiettivo è stato raggiunto attraverso la costituzione di gruppi interdisciplinari.

In questi anni, sono state organizzate e realizzate manifestazioni, convegni di categoria, eventi culturali, pubblicazioni con lo scopo di fornire un ampio confronto, monitorando costantemente la condizione femminile e promuovendo la diffusione di idee innovative, utili per la categoria e l’Ordine.

L’ottica “di genere” rischia di trasformarsi in un ghetto, sia pure d’eccellenza. Per evitare questo rischio, nell’attuale contesto storico-sociale, la Commissione per le Pari Opportunità dell’Ordine degli ingegneri di Napoli intraprende percorsi attivi mirando al principale obiettivo:  “garantire a donne e a uomini la possibilità di accesso a risultati uguali”.

Le cosiddette “affirmative actions” (azioni positive) costituiscono le linee d’intervento pubblico da adottare per contrastare abitudini discriminatorie e annullare ogni tipo di barriera nelle varie attività sociali-lavorative delle donne.

In tale ottica operativa l’empowerment (ossia la valorizzazione del sapere femminile) concretizza una  funzione complementare alle competenze ed esperienze acquisite.

Lo “sviluppo” cui si ambisce, insomma, delinea un ri-disegno etico e sociale atto a garantire tempi e regole equilibrati e produttivi per le donne e per gli uomini.

Fare rete: una priorità

Riaffermare le pari opportunità significa anche “fare rete”. Le attività relazionali con gli stakeholders e le varie articolazioni della società civile si sono concretizzate in partecipazioni a consulte e comitati provinciali e regionali, tavoli di concertazione e formalizzazione di protocolli d’intesa finalizzati alla diffusione delle politiche di genere.

Si ricordano a questo proposito il protocollo d’intesa stipulato il 22 febbraio 2011 tra gli Ordini Professionali della Provincia di Napoli e l’Assessorato Pari Opportunità del Comune di Napoli per la costituzione di un Tavolo di Concertazione finalizzato a rafforzare la collaborazione fra istituzioni e Ordini professionali, quindi a rinnovare un impegno congiunto e interdisciplinare per lo sviluppo di politiche di genere.

Nello specifico campo di attività professionale, il Tavolo di Concertazione ha realizzato azioni tese a valorizzare e rendere visibile la professionalità femminile e a favorire il riequilibrio delle rappresentanze, nel rispetto della Delibera di Giunta Regionale n.1368 intitolata “Atto di indirizzo in materia di parità di genere nelle nomine di competenza della Giunta Regionale” del 6 settembre 2006.

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, ha aderito inoltre come partner sostenitore alla Carta per le Pari Opportunità e l’uguaglianza sul lavoro risalente al 2009 e promossa sul piano locale dalla Consigliera di Parità della Provincia di Napoli Luisa Festa. L'adesione ha inteso condividere l’obiettivo di sostenere un processo culturale. Tale processo, volto a evitare tutte le forme di discriminazione sui luoghi di lavoro e a promuovere il principio delle pari opportunità tra uomo e donna in ambito professionale, sottolinea anche l’intento di valorizzarne le diversità.

L’Ordine degli Ingegneri inoltre si è reso promotore di una campagna di divulgazione della Carta attraverso piattaforme e canali telematici, organi di stampa e azioni di sensibilizzazione, convegni e seminari. I principi ispiratori della Carta medesima saranno inseriti nelle pubblicazioni promosse dalla Commissione per le Pari Opportunità.

La Carta costituisce parte integrante del Manuale della qualità utilizzato per la gestione delle procedure interne all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli.

 

L'impegno locale e le norme nazionali

La legge n. 120 del 12 luglio 2011 (entrata in vigore il 12 agosto 2011), che obbliga a quote di genere (le cosiddette “quote rosa”) nei Consigli di Amministrazione e di controllo delle società quotate in Borsa e nelle società pubbliche, ha costituito un punto di svolta e di rilancio per le politiche di genere.

La legge persegue l’obiettivo di riequilibrare, a favore delle donne, l’accesso alle cariche direttive sia delle società quotate che delle società a controllo pubblico non quotate.

I consigli di amministrazione e gli organi di controllo delle società quotate e delle controllate pubbliche non quotate devono presentare nella propria composizione un quinto di donne dall’anno 2012 e un terzo dal 2015.

In virtù di questa legge, la Commissione pari opportunità dell'Ordine di Napoli ha istituito appositi Elenchi di professioniste munite di Curriculum Vitae adeguato al ruolo da ricoprire.

Interventi sul territorio

Sono state poi svolte numerose azioni sul territorio. Nell’anno 2002, per esempio, le componenti della commissione pari opportunità hanno partecipato al restauro del basamento della fontana Regina Coeli, gioiello seicentesco sito nel centro antico della città all’interno dell’omonimo convento, offrendo una testimonianza di rilievo, ossia l’espressione della volontà delle donne professioniste di dare voce a tutte le loro istanze impegnandosi in modo proficuo nel vivere la città promuovendo  la sua crescita culturale e civile.

 

Restauro del basamento della fontana Regina Coeli - 2002

 

Il restauro della fontana sita nel complesso Regina Coeli e la pubblicazione della relazione storica e architettonica hanno rappresentato l’occasione per dimostrare l’attenzione e la partecipazione delle professioniste ad importanti manifestazioni culturali partenopee, come il Maggio dei Monumenti. I lavori eseguiti sono stati occasione di crescita professionale per neolaureate in discipline tecniche le quali hanno avuto la possibilità di maturare una prima esperienza di cantiere nell’ambito del restauro. L’iniziativa si è inserita come evento conclusivo di uno stage formativo articolato su lezioni di restauro teoriche e pratiche realizzate grazie al contributo di professioniste esperte con lo scopo di formare giovani colleghe. L’intervento sulla fontana e le azioni connesse ha rappresentato un obiettivo che al suo interno ne contempla altri: la restituzione dei beni storici alla città, l’incremento e la valorizzazione dell’occupazione femminile e la sensibilizzazione della cittadinanza al valore rappresentato dai beni artistici.

Le donne e le professioni, testimonianze

Valorizzare il concetto di pari opportunità significa anche rendere omaggio alle donne che per prime hanno saputo affermare le loro capacità in ambiti prettamente maschili e tramandare alle future generazioni la loro testimonianza di impegno e di lavoro. In quest’ottica, nell’anno 2003, è stata organizzata una mostra sull’opera di Stefania Filo Speziale, tra le prime donne-architetto in Italia e sicuramente la prima a Napoli, autrice – alla fine degli anni Trenta - di opere di spicco nell’ambito dei lavori per la realizzazione della Mostra d’Oltremare (come, per esempio, la Porta Nord, distrutta dagli eventi bellici).

 

Mostra sull’opera di Stefania Filo Speziale – 2003

L’Ordine ha anche patrocinato il successivo convegno “Percorsi professionali femminili tra passato e presente”, organizzato nell’aprile 2004 nella splendida cornice della Reggia di Portici in cui si sono nuovamente esposti i lavori di Stefania Filo Speziale, riproposti anche nella mostra fotografica del 2007 “Le grandi opere napoletane dell’architetto Stefania Filo Speziale”.  Infine si è pubblicato nel 2014 un volume dedicato a una delle più significative realizzazioni del Dopoguerra di Stefania Filo Speziale, ossia Palazzo Della Morte.

Percorsi professionali femminili tra passato e presente - 2004

 

Altri interventi sul territorio

La commissione pari opportunità ha anche messo a punto percorsi culturali per aree tematiche per accompagnare i turisti all’interno degli scavi di Pompei ed Ercolano: un’ulteriore strategia per valorizzare i beni culturali di cui è ricco il nostro territorio.

Scavi di Pompei

Ogni anno le professioniste napoletane partecipano al “Marzo donna”, ciclo di manifestazioni promosso dal Comune di Napoli, con l’organizzazione di un evento significativo, le cui ultime edizioni si sono svolte in siti storici: Reggia di Portici, Castelnuovo, Complesso dei Gerolamini e nella Basilica di San Giovanni Maggiore, edificio sacro restituito al culto e alla città per iniziativa della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, che l’ha ricevuto in comodato dalla Curia di Napoli, dopo essere rimasto chiuso per oltre quarant’anni e dopo un lungo e complesso lavoro di restauro curato dalla Soprintendenza ai beni storici, artistici e culturali.

La manifestazione annuale organizzata in occasione del “Marzo donna” rappresenta anche l’occasione per attribuire riconoscimenti a colleghe che si sono particolarmente distinte nella propria attività, a dimostrazione che l’istruzione e l’alta specializzazione rappresentano fattori fondamentali di emancipazione e di consolidamento della presenza femminile nel mondo del lavoro.

 

Sicurezza in ottica di genere

Nell’anno 2003 la Commissione Pari Opportunità in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati della Provincia di Napoli, ha organizzato un convegno sul “il mobbing: quale tutela?” approfondendo un tema particolarmente delicato e ancora poco noto, per garantire sicurezza e benessere  all’interno dei luoghi di lavoro.

Evento “il mobbing: quale tutela?” – 2003

L’attività svolta nell’anno 2011 dai gruppi di lavoro interdisciplinari istituiti ha portato all’elaborazione di contributi tecnici su argomenti specifici, mirati allo sviluppo ed alla realizzazione di politiche di genere.

Tra queste iniziative va ricordato uno studio incentrato sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, voluto e sostenuto dall’Assessorato Pari Opportunità del Comune di Napoli, dagli Ordini professionali della Provincia di Napoli, dall’Inail Sezione Campania e dal Comitato Paritetico Territoriale di Napoli.

Tale studio, che si è concretizzato in una pubblicazione, ha inteso analizzare i passaggi più significativi dell’evoluzione normativa italiana in materia di sicurezza e tutela delle lavoratrici, evidenziando la indispensabilità di una trasformazione, anche normativa, per favorire la crescita e la presenza della donna nel mondo del lavoro, con particolare riferimento al territorio campano.

Sicurezza al femminile: l’evoluzione normativa – 2012

L’obiettivo è stato quello di sottolineare la crescente sensibilità legislativa, con particolare riferimento ai rischi lavorativi e soprattutto alla individuazione di misure di prevenzione e protezione da tali rischi in ottica di genere, ma anche di diffusione della conoscenza delle problematiche femminili più comuni in ambito lavorativo, per permettere alla lavoratrice di conoscere (e quindi di rivendicare, ove le vengano negati) i propri diritti di tutela, salvaguardia e supporto.

Le sinergie tra le diverse professionalità sono state indispensabili per costruire un approccio efficace al tema trattato che ha richiesto diverse competenze viste l’ampiezza e la complessità della questione affrontata.

Tale studio rappresenta il primo passo di un lavoro più ampio che è in corso e analizzerà, con un approccio analitico-scientifico, i dati raccolti dall’ Inail, affinché nelle aziende si possa promuovere su larga scala la sicurezza di genere come da DLgs 81/2008 e s.m.i..

Studi e ricerche

Tra gli studi e le ricerche che hanno visto protagoniste le donne della commissione pari opportunità dell’Ordine di Napoli va ricordata, la pubblicazione “Bonifica dei suoli e recupero aree ex Ilva di Bagnoli”, che propone di insediare un centro di ricerca sperimentale al femminile nell’area di Bagnoli, attraverso la bonifica e il recupero dei suoli contaminati, che renderà di nuovo disponibili ampie superfici di aree a verde da mantenere ad uso agricolo. La proposta progettuale prevede di creare il primo importante centro di orto-terapia integrata con la pet-therapy: un esperienza-pilota in cui l’imprenditoria e la ricerca al femminile possano coniugare la migliore tradizione con la più avanzata innovazione tecnologica.

La commissione ha anche elaborato uno studio sulle “tagersmutter” (mamme di giorno), un progetto di accudimento dei minori che supera la logica del classico asilo nido, concepito per  favorire l’imprenditorialità femminile e per creare una rete capillare di micro asili nido a supporto delle famiglie.

Durante l’evento “Marzo Donna 2010 – protagoniste del cambiamento” la commissione ha avanzato un progetto per la “sicurezza urbana”. L’obiettivo è quello di migliorare gli standard di sicurezza che il sistema urbano assume di fronte a una minaccia percepita, e si basa sull’innovazione tecnologica e sulla realizzazione di una rete interattiva dei referenti della sicurezza in grado di intervenire in tempi reali di fronte a una reale minaccia. Il progetto si compone di telecamere a circuito chiuso, una banca dati collegata al Comandi della polizia urbana e professionisti in grado di interagire rapidamente con le emergenze.

La commissione pari opportunità è poi impegnata anche nell’elaborazione di studi e ricerche nell’ambito delle attività per la nascita del Croasp, Centro di ricerca operativa sull’accessibilità, frutto di un protocollo d’intesa firmato da Comune, Università, Ordini professionali e associazioni per monitorare l’assetto urbano della città e renderla più accessibile a tutti i cittadini, senza discriminazioni, cercando di eliminare le barriere architettoniche.

Con questo obiettivo, l’amministrazione comunale di Napoli ha messo a punto un protocollo d’intesa. Tale protocollo è stato firmato, nel 2013, dall’amministrazione stessa, dagli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti della provincia di Napoli, dal Collegio dei geometri, dall’ACEN (associazione napoletana dei costruttori), dalle Facoltà di Ingegneria e Architettura e dalla direzione regionale per i Beni Culturali e paesaggistici della Campania.

Gruppi di lavoro, gli sviluppi

L’agenda di lavoro che impegnerà la commissione pari opportunità dell’Ordine degli ingegneri di Napoli per gli anni successivi si presenta ricca e articolata. E’ infatti previsto  l’approfondimento tramite gruppi di lavoro su argomenti specifici quali:

·      Gruppo di lavoro PROGETTAZIONE EDILE E RIQUALIFICAZIONE URBANA:

individuazione dei bisogni specifici delle donne per una fattiva conciliazione tra vita professionale e familiare - consequenziale contributo conoscitivo atto al miglioramento della pianificazione e della gestione dello sviluppo urbano;

·      Gruppo di lavoro Sicurezza Urbana:

approfondimento applicazione delle tecnologie ICT per proporre sistemi intelligenti utili al controllo degli spazi urbani e in particolare per la sicurezza delle donne;

·      Gruppo di lavoro Sicurezza DI GENERE:

elaborazione di una seconda pubblicazione relativa alla sicurezza al femminile e sviluppo dei dati raccolti dall’INAIL tramite approccio analitico-scientifico per promuovere la sicurezza di genere e migliorare le condizioni di lavoro al femminile nelle aziende private;

·      Gruppo di lavoro BONIFICA SITI INQUINATI:

approfondimento dei temi trattati nella pubblicazione “Bonifica e recupero aree ex Ilva Bagnoli”  - risalto del lento processo di risanamento mediante la bonifica e il recupero dei suoli contaminati dell’area interessata;

·      Gruppo di lavoro ACCESSIBILITA’ ENERGIA E TUTELA DELL’AMBIENTE:

studio sulle esigenze di una “utenza allargata” – valorizzazione delle città attraverso una razionalizzazione dell’uso dell’energia – messa in atto di attuali tecnologie in grado di ridurre l’impatto ambientale senza compromettere lo sviluppo economico.

 

Altri temi di attività

 

Per l’anno 2015 l’attività della commissione pari opportunità dell’Ordine degli ingegneri di Napoli , si focalizza anche sulle seguenti tematiche:

·      tirocinio professionale delle giovani colleghe – non obbligatorio – nell’ottica d un trasferimento e di uno scambio stimolante di competenze tra le generazioni

·      promozione di concorsi di idee per giovani professioniste

·      formazione permanente

·      certificazione delle competenze

·      rapporto di lavoro negli studi professionali nel rispetto delle competenze, tenendo conto delle difficoltà strutturali d’inserimento odierno nel mondo del lavoro

·      importanza dell’internazionalizzazione della professione e l’impatto dell’ordinamento comunitario su quello nazionale

·      importanza del potenziale imprenditoriale femminile

·      attività di ricerca, analisi e monitoraggio della situazione degli ingegneri operanti in condizioni soggettive od oggettive di disparità nell'ambito istituzionale di pertinenza dell'Ordine

·      diffusione di informazioni sulle iniziative intraprese

·      elaborazione di proposte per creare e favorire effettive condizioni di pari opportunità per tutti anche nell’accesso e nella crescita dell’attività professionale

·      elaborazione e proposta di codici di comportamento diretti a specificare regole di condotta conformi al principio di parità e ad individuare manifestazioni di discriminazione anche indirette

·      adozione e valorizzazione del Gender Mainstreaming, strategia politico-sociale che mira alla qualità delle politiche e sposta l’attenzione dalle donne a tutte le componenti della società

·      approfondire i temi inerenti la differenza della retribuzione di genere (il c.d. Gender Pay Gap)

·      promozione e sviluppo del processo di empowerment nelle differenze di genere

·      Cooperazione allo sviluppo ed empowerment nelle persone con disabilità

·      promozione di iniziative e confronti tra gli ingegneri e gli operatori del diritto sulle pari opportunità

·      promozione di moduli di formazione professionale per diffondere e valorizzare le differenze di genere ed il diritto antidiscriminatorio

·      individuazione di forme di sostegno ed iniziative volte a promuovere la crescita professionale degli ingegneri in situazioni soggettive od oggettive di disparità e la loro rappresentanza negli organi istituzionali e associativi anche tramite l'attuazione delle leggi e dei regolamenti che disciplinano l'ordinamento professionale

·      flessibilità in azienda

·      accompagnamento e rientro dalla maternità

·      servizi di time saving

·      conciliazione vita familiare/vita professionale e innovazione sociale attraverso l’ introduzione di buone pratiche aziendali

·      adozione dei principi di assoluta equità nel rispetto delle diversità, tenendo conto delle diverse competenze ed attitudini, a tutela e garanzia delle pari opportunità

·      rapporti e progetti con i C.U.G. Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità e, in particolare, con il C.U.G. del Comitato Unitario delle Professioni (C.U.P.).

 

 

In particolare, con il C.U.G. del C.U.P. si stanno portando avanti le seguenti tematiche che vedono coinvolte, oltre agli ingegneri, tutte le professionalità:

·      violenza e tutela nella città

·      approccio di genere alla sicurezza urbana

·      nuovo welfare

·      uguaglianza di genere ed impresa

·      New Addiction: nuove forme di dipendenza

·      iniziative scuole-studenti – Progetto Città Amica

·      proposte per gli Stati Generali delle Donne – Campania per poi presentarle alle Parlamentari all'evento "Stati Mondiali delle Donne" evento in programma a Milano all'interno di Expo 2015 nei giorni 26-27-28 settembre 2015

·      Partecipazione al convegno “ETICA DEONTOLOGIA E PARI OPPORTUNITÀ: IL RUOLO DELLE DONNE NELLE PROFESSIONI” organizzato l’8 giugno 2015 a bordo della motonave MSC Fantasia - Molo Beverello con l’intervento: “POLITICHE DI GENERE: VENT’ANNI DI IMPEGNO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ 1996-2015”.

·      Partecipazione alla Consulta Regionale Femminile con lo scopo di agevolare l’effettiva partecipazione delle donne alla determinazione delle scelte di politica economica e sociale.

 

AVVERTENZA: L'UTILIZZO DI QUESTO TESTO E' LIBERO

A CONDIZIONE DI CITARE LA FONTE E LE AUTRICI

Versione aggiornata a Maggio 2016, testo a cura di:

Ing. Paola Marone

Vice presidente Ordine degli ingegneri della Provincia di Napoli

 

Ing. Paola Astuto

Coordinatrice Commissione Pari Opportunità

Ordine degli ingegneri della Provincia di Napoli

Delegata C.U.G. del C.U.P.

 

Ing. Clementina Vellecco
Vice-Coordinatrice Commissione Pari Opportunità

Ordine degli ingegneri della Provincia di Napoli

 

Ing. Giorgia de’ Sivo

Segretaria Commissione Pari Opportunità

Ordine degli ingegneri della Provincia di Napoli

 

 

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