20 marzo 2018

INGEGNERI, SOCIETA' E TERRITORIO, PARLIAMONE CON ...". Sismabonus ed ecobonus: intervista con Armando Zambrano

"Ingegneri, società, territorio: parliamone con ...": prosegue lo spazio di informazione e di confronto voluto dalla Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, che intende aprire un dialogo con istituzioni, università, mondo produttivo e professionisti anzitutto per fornire ai colleghi ingegneri indicazioni e informazioni utili al loro lavoro e allo sviluppo di nuove opportunità professionali. E' uno spazio aperto e "in progress" che ci auguriamo continui ad arricchirsi dei contributi e dei suggerimenti di tutti coloro che seguono la Fondazione e le sue attività, soprattutto attraverso il sito della Fondazione stessa.
ECCO UN NUOVO APPROFONDIMENTO SUL TEMA: “SISMABONUS ED ECOBONUS: PERCHE’ SONO UN’OPPORTUNITA’”
Introduzione a cura di Paola Marone – Presidente Fondazione Ordine Ingegneri Napoli
Il patrimonio immobiliare italiano è in gran parte qualitativamente inadeguato. Accanto all’obsolescenza delle prestazioni energetiche degli edifici, emerge con forza il tema della sicurezza del patrimonio immobiliare italiano, soprattutto con riferimento al rischio sismico che caratterizza la maggior parte del territorio nazionale. Basti considerare che dal 1944 al 2013 in Italia i terremoti hanno provocato danni per circa 188 miliardi di euro (2,7 miliardi l’anno). Si tratta di risorse che potrebbero essere più efficacemente spese in prevenzione piuttosto che in ricostruzione (senza considerare l’incalcolabile valore delle vite umane perse in molti eventi). Il Governo, nell’ultima Legge di Bilancio, ha previsto importanti incentivi fiscali, riconosciuti nella forma di credito d’imposta, per la messa in sicurezza sismica e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio del Paese. Gli incentivi ,riconosciuti nella forma di crediti d’imposta e denominati Sismabonus ed Ecobonus, sono detraibili in quote costanti in 5 anni per il Sismabonus e in 10 per l’Ecobonus.
E’ evidente, quindi, che gli incentivi a disposizione per la sicurezza, assieme a quelli per l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio, impongono una governance accentrata, in grado di ottimizzare i processi di riqualificazione perché gli investimenti, privati e pubblici, abbiano il massimo ritorno economico e sociale. Occorre un’azione corale che veda coinvolti Governo, Amministrazioni, soggetti finanziatori, filiera delle costruzioni, cittadini.
I benefici relativi agli incentivi connessi all’Ecobonus si applicano su tutto il territorio nazionale
Gli incentivi relativi al Sismabonus prevedono l’estensione del beneficio agli edifici localizzati nelle zone 1,2,3 alla prima casa , anche alle abitazioni diverse dalla prima casa ed agli edifici produttivi. Si tratta dell’85% della sup. nazionale che coinvolge il 70% dei comuni, pari a 5800 comuni.
Per definire le detrazioni fiscali spettanti attraverso il Sismabonus, ci si riferisce alle linee guida per la classificazione sismica degli edifici varate nel febbraio 2017. Per entrambi i bonus, in caso di interventi condominiali, è prevista la disciplina della “cessione del credito” a favore dei contribuenti che, su opzione, decidono di cedere la detrazione spettante alle imprese esecutrici o a “soggetti privati”.
La cessione si applica a tutti i condomini anche agli “incapienti”, soggetti a basso reddito e non tenuti al pagamento dell’imposta IRPEF. E’ evidente che questi due incentivi possano rappresentare anche un’opportunità per il rilancio della filiera dell’industria edilizia e soprattutto per il rilancio della domanda di servizi professionali.

Dopo questa premessa, la parola passa al Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri (CNI), ARMANDO ZAMBRANO

Presidente Zambrano, le Norme tecniche per le costruzioni (NTC)  2018 che entrano in vigore il prossimo 22 marzo prevedono la semplificazione delle regole, ciò rappresenta un modo per rendere gli interventi maggiormente sostenibili sotto il profilo economico. Mediante una revisione degli interventi, infatti, non si deve necessariamente intervenire sull’intera struttura, sono fissati, infatti, livelli minimi per i miglioramenti e per gli interventi locali, sono fornite indicazioni utili alla semplificazione delle procedure per le autorizzazioni. Quanto pensa, alla luce di queste novità, che le nuove NTC possano, quindi, favorire l'applicazione del SISMABONUS?

Premesso che nonostante le Nuove Norme tecniche sulle Costruzioni rappresentino sicuramente un fatto positivo poiché introducono importanti innovazioni nella gestione del processo costruttivo, nutro al contrario un po’ di dubbi sul fatto che esse possano realmente incentivare una maggiore applicazione del Sismabonus. Una recente indagine svolta dal nostro Centro Studi presso gli iscritti ha mostrato infatti come gli ostacoli che hanno limitato il ricorso al Sismabonus non siano di natura tecnica o procedurale, ma riguardano principalmente la scarsa volontà di realizzare gli interventi da parte dei proprietari, insieme al fatto che il meccanismo della detrazione fiscale non è appetibile per quella parte della cittadinanza, cospicua, che ha redditi troppo bassi ed è esente dal pagamento delle imposte.

Intravede altre criticità?

Non bisogna, inoltre, trascurare il fatto che i proprietari degli immobili hanno la certezza che in caso di terremoto sarà lo Stato a farsi carico integralmente dei costi di ricostruzione; perché adoperarsi allora per mettere in sicurezza la propria abitazione, affrontando tutti i disagi che ciò comporta? Naturalmente questo ragionamento omette di considerare i rischi di rimanere feriti o, peggio, di perdere la vita in caso di evento sismico, ma rimane quello prevalente. Appare perciò importante riflettere sulla necessità di trovare alternative a questo stato di cose. Magari avviando, con un orizzonte temporale di lungo periodo (30 anni), un grande piano di prevenzione dal rischio sismico che introduca gradualmente per tutti l’obbligo di realizzare interventi di mitigazione del rischio sismico sugli immobili come accade già per gran parte della normativa in tema di sicurezza. Con l’avvertenza che, al termine di questo periodo, lo Stato non avrà più l’obbligo di sostenere i costi per la ricostruzione privata in caso di evento sismico.     

Presidente Zambrano, il SISMABONUS e l’ECOBONUS rappresentano comunque una grande occasione per la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio e anche per rilanciare la domanda di servizi professionali connessi a questo tipo di benefici. Con quali strategie il Cni intende diffondere tra gli ingegneri italiani la conoscenza di questi strumenti e la loro applicabilità?

Il Cni, consapevole dell’importanza di tutto ciò, è già da tempo impegnato a divulgare tra i propri iscritti, attraverso numerosi seminari formativi, la conoscenza di tali strumenti. Siamo però ben lontani da un diffuso utilizzo di tali strumenti presso la popolazione, non per la scarsa conoscenza da parte degli ingegneri (oltre l’80% degli ingegneri secondo l’indagine realizzata dal nostro Centro studi conosce la misura e circa il 18% l’ha già utilizzata oppure la utilizzerà a breve), ma per lo scarso interesse che tale strumento riveste presso i proprietari che non ne ravvisano immediatamente l’utilità (come accade invece per l’efficienza energetica con i conseguenti risparmi in bollette). E che vedono al contrario criticità e difficoltà logistiche e operative.

Per esempio?

Ad esempio l’idea di dover eventualmente abbandonare, seppur temporaneamente, la propria abitazione per consentire la realizzazione degli interventi. A ciò si deve, inoltre, aggiungere il fatto che il mercato immobiliare in genere non ritiene sia un valore aggiunto intervenire sulla mitigazione del rischio perché domanda ed offerta privilegiano altri aspetti degli immobili quali la posizione, la metratura, le finiture, e così via. E ciò è confermato dal fatto che molte associazioni dei proprietari, vedono il fascicolo di fabbricato, che dovrebbe riportare tutte le caratteristiche degli immobili (anche e soprattutto quelle connesse alla sicurezza) come il fumo negli occhi.   

Tuttavia, per tentare di aumentare la consapevolezza dell’importanza dell’utilizzo di tale strumento tra i proprietari il CNI, insieme a numerosi operatori della filiera delle costruzioni tra i quali l’Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili), sta avviando un importante piano di comunicazione proprio diretto ai cittadini loro che spero possa a breve dare i frutti. E’ un percorso molto lungo ma continuo a pensare che rendere sicure le nostre case, e rendere visibile e spendibile il miglioramento sismico, sia la più grande opera di cui il nostro Paese ha bisogno.      

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